Domande?
In questa sezione troverai un elenco delle domande più frequenti riguardo al Metodo VALIDATION ® e alla nostra attività.
In questa sezione troverai un elenco delle domande più frequenti riguardo al Metodo VALIDATION ® e alla nostra attività.
Sì, ce ne sono altre tre oltre alla nostra:
Validation Trieste FVG | www.enaip.fvg.it
Validation Bari | www.alzheimerbari.it
AVO Piccole Cose | www.erikaongaro.com
Abbiamo anche dei colleghi nella Svizzera italiana | Contatto: Heidi Bontadelli heidibontadelli@bluewin.ch
Potrebbe cominciare col proporre un corso base da 1 o da 2 giornate a tutti i dipendenti, qualsiasi professione facciano. Ci invii una richiesta via mail e le invieremo i programmi dei nostri corsi in modo da poterne valutare i contenuti.
No, sarà necessario organizzare più edizioni in modo da lavorare con classi non troppo grandi dando la possibilità all’insegnante Validation di coinvolgere tutti. Il taglio pratico è il nostro obiettivo principale.
Si, AGAPE AVO propone due strade percorribili interessanti, per approfondire e apprendere le tecniche:
Noi ne proponiamo almeno uno o due all’anno ma è possibile chiedere l’apertura di un corso interno, cioè rivolto esclusivamente ai dipendenti della struttura richiedente.
Perché quello che si vuole fare è cambiare una modalità comunicativa che viene molto spontanea. Ci vuole esercizio per questo, tempo e un feedback personalizzato. Vedi feedback.
Certamente. Essendo una tecnica di comunicazione si rivolge a tutti coloro che hanno in carico anziani affetti da demenza, indipendentemente da quale è il loro ruolo. Il familiare è colui che ne ha più bisogno. Una cosa che va considerata è che durante il percorso è necessario esercitarsi con tutte e quattro le fasi se si vuole affrontare l’esame finale. Sarà quindi necessario cercare strutture o centri in cui fare questo tirocinio. E’ comunque anche possibile frequentare senza affrontare l’esame finale limitandosi agli esercizi fatti col proprio caro.
Sì, è vero. Ci si sente un po’ soli, come in un luogo dove tutti sembra ti remino contro. In realtà non è così, è importante mettersi nei panni dell’altro e capire. Trovano strano come ti comporti ed è normale questo. Piano piano si può provare ad incuriosire gli altri col buon esempio e coinvolgere chi si mostra recettivo. Può essere un primo passo.
Il nostro consiglio è coinvolgere qualcuno che si occupi della formazione o della qualità o la direzione. Questo strumento va condiviso, è un linguaggio che, se tutti parlano, da ottimi risultati. Un corso base in struttura è il punto di partenza ideale.
Gli assistenti domiciliari possono partecipare ad un corso base perché sono dei professionisti, come è anche possibile richiedere un corso specifico. Gli argomenti sono gli stessi e il taglio lievemente differente lo da l’insegnante a seconda di chi ha davanti e a seconda delle esigenze.
Il nostro consiglio è quello di avere un conduttore di gruppi Validation esperto. Il gruppo di anziani può essere disomogeneo, dunque ci vuole preparazione, esperienza ed elasticità per gestire le situazioni che si vengono a creare.
È vero, il gruppo Validation è qualcosa di straordinario. La sua collega ha frequentato sia il primo livello che il secondo e ha acquisito delle competenze con l’allenamento che raramente si possono imitare. Gli educatori hanno già un’ottima formazione ma il nostro consiglio è di rispettare il cammino formativo.
Sì, non fa male a nessuno. E’ buona cosa però avere chiaro che quando ho davanti l’anziano compromesso non posso chiedere sforzi, posso solo essere convalidante, mentre con la persona lucida potrò usare un atteggiamento convalidante per aprire la porta della comunicazione, per poter far sentire all’altro la mia accoglienza, poi però rimane intatto tutto il resto, cioè il ragionamento, il tentativo di far rispettare la mia opinione etc.